Il perchè di questo blog.

"Durante questi anni, cercando di arredare la nostra casa, ci siamo resi conto che qualsiasi oggetto, che fosse semplice o complesso, risultava comunque troppo costoso; così abbiamo cominciato a chiederci: "E se provassimo a farlo noi?"; in questo modo abbiamo capito che qualsiasi progetto, indipendentemente dalla sua complessità o dalla mole di lavoro, poteva essere portato a termine a costi ridotti e con risultati sorprendentemente soddisfacenti, bastava solo una mente creativa. Man mano le idee sono diventate progetti e da piccoli lavori siamo passati a lavori molto più grandi, ed avendo man mano documentato il tutto... perché non condividerlo? Ecco allora una selezione dei nostri lavori, corredati da descrizioni dei materiali e delle attrezzature usate, con la speranza che possano tornarvi utili. Buona lettura!"

Aiuole in Barili



Bentrovati, eccoci al primo post, uno dei nostri primi lavori e, pertanto, non molto dettagliato per quanto riguarda le foto dei vari passaggi, anche perché fare dei tutorial non era ancora nei nostri progetti; sarà così per tutti i lavori antecedenti la data di creazione del blog e per i quali non saranno disponibili video guide, se non in casi particolari, ma non temete, cercheremo di rimediare con tutti i lavori che seguiranno la data di creazione di questo spazio. Ma adesso bando alle ciance e cerchiamo di analizzare nel dettaglio, per quanto possibile, questo primo progetto che prevede il riutilizzo di un vecchio barile per ricavare due vasi per piante a più livelli. Buona lettura.

Lista degli attrezzi necessari:

- Un vecchio barile inutilizzato (1)
- Seghetto alternativo o manuale (2)
- Una smerigliatrice o un qualsiasi seghetto manuale per ferro (per tagliare gli anelli in ferro) (3)
- Viti autofilettanti per il ferro (4)
- Dei pennelli o delle spugne (5)
- Carta Abrasiva (6)
- Impregnante Legno per esterno (7)
- Protettivo Legno per esterno (8)
- Vernice per metallo (9)
- Trapano avvitatore ed eventuale inserto esagonale (in base alle viti che avete scelto di usare) (10)

Lista degli attrezzi facoltativi:

- Acquaragia (1)
- Levigatrice Orbitale (2)
- Panni in cotone (3)
- Pialletto elettrico o manuale (4)


Lista dei Materiali:

Avrete inoltre bisogno dei seguenti materiali per rifinire le vostre aiuole:

- Assi di legno dell'altezza dei tagli che praticheremo sul nostro barile
- Viti per legno
- Terriccio (anche con aggiunta di sabbia e torba)
- Argilla espansa o ghiaia (Facoltativo)
- Buste in plastica (o qualunque materiale impermeabile)
- Piantine

Realizzazione

Bene, ora che abbiamo tutto il necessario possiamo passare alla realizzazione vera e propria. Per ogni lavoro che andremo ad analizzare partiremo prima dal progetto:



nella figura al fianco abbiamo disegnato il nostro barile e tracciato delle linee guida per il taglio, noi abbiamo optato per un taglio a scala che partisse da sotto il secondo anello in ferro nella parte inferiore e da sopra il secondo anello nella parte superiore. Il motivo è molto semplice, in un'ottica di recupero di vecchi oggetti, non ci piaceva l'idea che qualche parte di ciò che avevamo andasse sprecata, certo avremmo potuto ottenere un barile aiuola più grande con un altro tipo di taglio, ma la parte di scarto risultante da tale taglio sarebbe risultata inservibile per qualsiasi altro progetto, eseguendo il taglio in figura, invece, avremmo ottenuto non una ma due aiuole da tre piani ciascuna, ed in questo modo nessuna parte del nostro barile sarebbe rimasta inutilizzata.

Per decidere l'altezza di ogni piano abbiamo semplicemente misurato l'altezza totale del barile e diviso per cinque, in modo da avere tutti i piani della stessa altezza, ma potete tranquillamente decidere di non seguire tali indicazioni per creare un modello tutto vostro, ovviamente le nostre indicazioni vogliono essere il più precise possibile ma allo stesso tempo vogliamo che siano solo una linea guida ed uno spunto per una vostra idea originale.


A questo punto si procede con l'azione vera e propria, quindi mano agli attrezzi ed iniziamo a fissare le assi agli anelli di ferro utilizzando il trapano.
N.B.: gli anelli in ferro del barile che abbiamo utilizzato erano molto arrugginite e quindi prima di applicare le viti abbiamo deciso di carteggiarle un po ma voi potreste non averne bisogno, anche perché la vernice che utilizzeremo per dipingere le parti in ferro si può applicare direttamente sulla ruggine.
Per il nostro progetto noi abbiamo optato per delle viti autofilettanti per il ferro con la testa esagonale perché ci piaceva l'effetto finale, quindi oltre al trapano abbiamo avuto bisogno dell'inserto a bussola mostrato negli attrezzi, ovviamente potete optare per altri tipi di viti ed usare perciò un trapano avvitatore con un semplice inserto a stella per avvitare, potreste anche decidere di praticare prima i fori nel metallo e poi usare delle semplici viti da legno nei fori già praticati (Non vi preoccupate se le viti sono più lunghe delle assi e sporgono all'interno, alla fine non si noterà nulla poiché saranno coperte dal terriccio). Dopo aver assicurato le assi agli anelli di modo che non cedano dopo i tagli possiamo praticare i tagli orizzontali servendoci di un seghetto alternativo come quelli mostrati in precedenza o con un seghetto manuale o anche, perché no, una sega da taglio manuale per il legno. Se osservate bene la figura abbiamo fatto coincidere i tagli verticali con le linee verticali delle assi, essendo queste già divise si risparmia tempo e fatica poiché i tagli verticali saranno già fatti ed in questo modo gli unici tagli da praticare saranno quelli orizzontali.



Nella foto precedente potrete notare il piccolo foro quadrato in alto, non era voluto, purtroppo il nostro barile aveva già quel foro, e siccome chiuderlo con delle assi sarebbe risultato molto brutto da vedere abbiamo deciso di lasciarlo e creare una sorta di piccolo balconcino esterno nel quale adagiare un'altra piantina.
A questo punto basta misurare l'altezza di ogni piano e tagliare le tavole in legno per delimitare i piani, le quali verranno fissate alle assi col trapano e le viti per il legno.



Come potrete notare dalle foto a fianco, le due metà non saranno uguali, quindi si dovranno delimitare i piani in modi differenti, noi abbiamo usato queste due configurazioni per avere più superficie possibile per le piantine, ma ognuno potrà apportare le modifiche che ritiene più opportune.

In particolare, in questa seconda immagine, per sfruttare meglio il secondo ripiano, abbiamo deciso di tagliare le tavole come mostrato nella figura successiva:

Queste due tavole sono state poi inserite l'una nell'altra e fissate al primo ripiano (nelle foto successive potrete vedere com'è il risultato visto dall'alto), noi abbiamo utilizzato delle tavolette d'abete dallo spessore di 18 mm poiché le avevamo già a disposizione, ma in ogni caso è bene non utilizzare assi troppo sottili altrimenti cederebbero sotto il peso del terriccio.
Oltre ad essere fissate al barile le tavolette vanno anche fissate tra loro usando le viti e rinforzando il tutto con della colla vinilica o della colla per legno. Potete inoltre decidere di tagliare le punte ad angolo per fissarle tra loro.
Nella foto a lato potete notare il piccolo inserto a balconcino sul retro di una delle due metà, nella foto successiva viene mostrato il risultato visto dall'alto.

Le tavole che abbiamo utilizzato per delimitare i piani non serve che arrivino fino a terra poiché una volta riempiti i due barili di terriccio, esse poggeranno su quest'ultimo. N.B.: Se avete eseguito il taglio come nelle nostre indicazioni, il consiglio è di rinforzare le assi libere nel ripiano più in basso, che essendo tenute insieme solo dal primo anello in ferro al quale non abbiamo fissato alcuna vite, risulteranno cedevoli, potrete rinforzarle dall'interno applicando una lamella curva in ferro fissata con viti autofilettanti dall'interno di modo che non sia visibile, o semplicemente con delle piccole asticelle in legno anch'esse fissate con le viti in modo da tenere insieme le assi.

Arrivati a questo punto, dato che abbiamo tagliato i barili a mano, potrebbe accadere che i tagli siano venuti un po' storti, si può rimediare tramite un piccolo pialletto manuale o elettrico per livellare il tutto, e poi si può utilizzare la carta abrasiva, ma si può anche optare solo per quest'ultima ma ovviamente il processo sarà più lungo.
Dopo di ché si passa alla levigatura, procedimento che può essere fatto a mano o usando una levigatrice orbitale, se ne trovano di discrete anche a prezzi modici, e se la vostra passione è il fai da te e la lavorazione del legno, questo è un attrezzo che non può assolutamente mancare dato che si rivelerà indispensabile in molti dei lavori che andremo a vedere.


Carteggiare è un procedimento molto laborioso, noioso e faticoso, suddiviso in diverse fasi che passano attraverso l'utilizzo di carte a grana sempre più fine, ma una volta completato sarà la parte del lavoro che vi darà maggiori soddisfazioni, vedremo in lavori successivi, infatti, come delle assi orribili, malandate e considerate buone solo per accendere il fuoco, passate sotto il processo di carteggio sia siano infine rivelate dei veri e propri gioiellini.
Ecco come bisognerebbe procedere:
analizzando lo stato del legno da lavorare, si parte da una carta a grana grossa per poi passare man mano a grane più fini, se il legno è molto rovinato o sporco, si può decidere di partire da una grana molto grossa ad esempio G.40, per poi passare man mano a 60 - 80 - 100 - 120 e così via, questa sarebbe la prassi, noi di solito usiamo il seguente metodo:
se la tavola è molto rovinata - 40 - 80 - 120 - 240 - 320
se la tavola è già in buono stato - 80 - 120 - 240 - 320
se è una tavola nuova - 120 - 240 - 320
Si partirà da i primi passaggi a grana grossa nei quali bisognerà insistere di più per togliere tutto lo sporco, ma man mano che si passa alle grane più fini diminuirà di conseguenza anche il carico di lavoro, poiché ogni mano successiva richiederà sempre meno aggressività, fino ad arrivare alla mano finale di rifinitura che consisterà in un passaggio veloce a grana 320 in modo da rendere il legno più liscio.
Abbiamo potuto constatare che più si usa una carta a grana fine, minore sarà l'assorbimento del colore nel momento in cui si passerà l'impregnante, di solito, quando vogliamo un maggiore assorbimento di colore noi ci fermiamo alla grana 240, ma questo è un nostro gusto personale, ma per un risultato ottimale è consigliato anche il passaggio di finitura a 320.
Dopo aver carteggiato tocca pulire il tutto, potete usare dei pennelli asciutti, una scopa o meglio un aspirapolvere, ma il metodo più veloce, a nostro avviso è l'utilizzo di un compressore per eliminare con getti d'aria mirati tutta la polvere che si deposita nelle fessure che sarebbero difficili da raggiungere con un pennello o uno straccio.
Il prossimo passaggio è facoltativo, ma negli anni abbiamo imparato ad apprezzarlo poiché è abbastanza veloce e dà ottimi risultati: pulire con l'acquaragia.
Basta usare un panno in cotone leggermente imbevuto di acquaragia e strofinarlo su tutta la superficie per raccogliere tutta la polvere e lo sporco che non viene via con gli altri metodi, dopo di che basta lasciare asciugare il tutto per qualche minuto ed avremo una superficie liscia e pulita pronta per la pittura. Ovviamente non è un passaggio obbligato, ma fortemente consigliato 😉
A questo punto siamo pronti per l'impregnante:

 Anche in questo caso si procede per mani successive, si applica una prima mano di prodotto e la si lascia asciugare, poi si carteggia leggermente a grana finissima (320),
si pulisce con un panno asciutto e si da una seconda mano, si può arrivare anche a tre mani consecutive in base alle indicazioni del prodotto che state utilizzando ed al vostro gusto personale, ovviamente più mani garantiscono una finitura migliore e se si tratta di un prodotto impermeabilizzante
svolgerà meglio il suo lavoro.
Noi qui abbiamo usato due mani di prodotto e non abbiamo carteggiato tra una mano e l'altra.
Un unico accorgimento riguardante i prodotti di finitura: esistono vari prodotti sul mercato, alcuni cerati altri a base d'acqua, i cerati sono indicati per esterni, quelli a base acqua principalmente per lavori che vanno all'interno o comunque in zone riparate dalle intemperie.
Se si usa un prodotto impregnante a base d'acqua bisognerà poi utilizzare
per la finitura un protettivo anch'esso a base d'acqua, se si opta invece per un impregnante cerato si utilizzerà poi un protettivo cerato.
Questi prodotti si trovano in varie colorazioni e a varie fasce di prezzo, quello usato da noi offre un buon rapporto qualità prezzo e con una latta si riescono a fare diversi lavori.
L'impregnante può essere applicato a pennello o con una spugna, non bisogna applicare moltissimo colore se si usa il pennello e bisogna stare attenti a non lasciare le pennellate
visibili.
Dopo aver applicato le varie mani di impregnante ed atteso il tempo di asciugatura tra esse, è il tempo di passare il protettivo, a pennello, e, dopo l'asciugatura, di verniciare gli anelli in ferro.
Il prodotto per il metallo che abbiamo usato in questo progetto vale sia come vernice che come antiruggine, velocizzando il processo, e va applicato a pennello, noi abbiamo deciso di lasciare le viti del loro colore naturale per creare
uno stacco di colore, essendo zincate non si arrugginiranno a contatto con l'acqua.
Ed ecco finalmente il prodotto finito, noi abbiamo utilizzato un color noce medio, due mani sulle tavole d'abete ed una mano leggera sulle assi del barile.
Dopo l'asciugatura abbiamo steso due mani di protettivo sia all'interno che all'esterno.

Ora non resta altro che riempire le nostre nuove aiuole, il nostro consiglio è di usare delle buste in plastica per isolare ogni compartimento man mano che riempite i barili col terriccio, delle buste nere per pattumiera andranno benissimo, è solo un accorgimento in più per rendere ancora più impermeabile l'interno del barile di modo che non si deteriori troppo col tempo (purtroppo non abbiamo foto di questo procedimento). Potete ora posizionare le vostre aiuole dove meglio credete e procedere a riempirle. Per questo passaggio noi abbiamo usato della terra mista a sabbia e torba, abbiamo posizionato le piantine (abbiamo optato per delle piante grasse poiché necessitano di meno manutenzione e di meno acqua) ed abbellito con dell'argilla espansa a vista, potete anche decidere di usare dell'argilla espansa da mettere come fondo di ogni ripiano ricoprendo poi col terriccio di modo da alleggerire il tutto.
Di seguito alcune foto del progetto completato.







Infine alcune foto delle piantine dopo un po' di tempo, il risultato è davvero soddisfacente, 😁!








Ed eccoci giunti alla fine di questo primo lavoro, speriamo sia stato di vostro gradimento, buona giornata e arrivederci al prossimo progetto!

Lo Staff di ArtigianaMente

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